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"Accetto la mia follia, solo un po' mi dispiace la forma in cui si manifesta. Ho la malattia più imbarazzante di tutte: la malattia dei falliti." Angelo Vinci è un uomo ordinario: non è drogato, né alcolizzato, nessun trauma infantile e nessuna particolare predisposizione alla violenza. Angelo vive con l'anziana zia che non sopporta e trascorre i suoi giorni a fumare. Non lavora, non esce e non ha amici, è sempre confuso e non dorme. I medici cercano di aiutarlo, ma lui non crede alle loro cure; l'unico suggerimento che accetta è quello di mettere i suoi pensieri nero su bianco. E così Angelo comincia a scrivere, annota sogni, riflessioni, ricordi, scrive della vita che si limita a osservare dalla finestra, una vita che, alla fine, prende il sopravvento e si rivela per quello che è: una grande commedia da cui non si può scappare.